Spinta da una vera passione per il mondo del vino sin dal XIII secolo, la famiglia Niepperg, dell'aristocrazia tedesca, decise nel 1971 di stabilirsi nelle terre di predilezione dell'illustre nettare, nella regione di Bordeaux. Ha quindi acquistato lo Château Canon La Gaffelière, così come molti altri vini a Saint-Emilion, tra cui La Mondotte e Clos de l'Oratoire. Se il XX secolo ha segnato un lungo periodo difficile per la tenuta, con vini spesso considerati troppo magri, l'arrivo di Stephan von Niepperg, il figlio dell'acquirente, come manager nel 1984, ha innescato un serio salto di qualità, notato da della sola vendemmia 1988, perché ci sono voluti tre anni per ravvivare il terreno e le viti, e per introdurre nuovi metodi di lavoro: utilizzo di fertilizzanti esclusivamente organici, rese moderate, vendemmie manuali, uso rinforzato di legno nuovo (fino a 100 % a seconda delle annate) e creazione di un Secondo Vino per poter declassare uve indegne di entrare nella cuvée principale. Tante pratiche precedentemente estranee alla vendemmia, il che spiega facilmente la qualità molto media della produzione precedente. Questa vera rinascita è stata infatti confermata con le due annate successive, poi con il 1992, 1993 e 1997 di singolare successo, tanto da spingere definitivamente la tenuta al rango di star di Saint-Emilion. Con l'aiuto di Stéphane Derenoncourt, Stephan von Neipperg ha definitivamente riportato il castello al suo antico prestigio. Promossa al grado di Premier Grand Cru Classé, certificata biologica nel 2014, Canon la Gaffelière ha davanti a sé un magnifico futuro.
I vini Canon La Gaffelière sono spesso definiti "caldi", una virtù alla quale la personalità affabile e comprensiva del titolare non è certo estranea. Offrono una notevole tavolozza aromatica che va dai frutti rossi al pane tostato, tra cui prugna, cannella e spezie, e richiedono dai dieci ai quindici anni in cantina per svilupparsi pienamente.