Il Barbaresco de Gaja 2005 è un must nel panorama vitivinicolo italiano. Angelo Gaja è il fiore all'occhiello dei vigneti piemontesi, noto in particolare per questo Barbaresco, DOCG della provincia di Cuneo.
La vite è stata coltivata in Piemonte sin dai tempi più antichi, anche prima del periodo romano. Ma sono stati i padri dell'unità italiana a dare vita alle grandi bottiglie che sono la gloria di questa regione. Fu lo stesso conte di Cavour a far venire dalla Francia il famoso enologo Louis Oudart. Si è subito convinto delle potenzialità del vitigno locale, il nebbiolo, e del terroir con inverni rigidi ed estati secche. Il suo primo vino, neive, vinse una medaglia a Londra nel 1862. Trent'anni dopo, nel 1892, produsse il primo barbaresco nel suo castello di Castelborgo.
La famiglia Gaja vive sulle colline delle Langhe dal 1859, prima ancora del primo barbaresco. La sesta generazione ha visto il genio di Angelo Gaja imporre nuovi metodi ed elevare la sua tenuta ai vertici della viticoltura italiana. Lui stesso, ormai famoso, è senza dubbio il più prestigioso ambasciatore della viticoltura italiana. Il vino viene affinato in vasche di acciaio inox e lasciato a macerare sulle bucce per un periodo di tre settimane, a temperatura controllata. Successivamente il vino viene invecchiato in botti di rovere francese per un anno, poi trascorrerà un ulteriore anno in botti di rovere, sempre francesi poiché Angelo Gaja lo ha fatto sostituire al rovere jugoslavo precedentemente utilizzato.