Fondata nella regione Piemonte, la tenuta Gaja è rinomata per le sue tecniche di sviluppo che hanno rivoluzionato la vinificazione dei vini italiani.
Radicata nel panorama vitivinicolo italiano da più di cinque generazioni, la tenuta produce vini piemontesi dal 1859, quando Giovanni Gaja fondò la Cantina Gaja. Suo figlio, Angelo (nonno dell'attuale proprietario) continua il lavoro sotto l'influenza della moglie, Clothilde Rey, che lo ispira a creare una vera e propria tradizione firmata Gaja. Dalla loro unione nascerà un figlio: Giovanni che continuerà a seguire le orme dei suoi genitori producendo Barbaresco famoso in tutta Italia.
Giovanni amplierà ancora di più il vigneto acquistando cantine come Tildin, Costa Russi, San Lorenzo ecc. Permettendo alla famiglia Gaja di produrre vini di incredibile qualità solo dai propri vigneti, non comprano uva. al trading.
L'attuale proprietario, Angelo Gaja è nato nel 1940 e ha iniziato la sua carriera nella tenuta all'età di 21 anni nel 1961. Dopo diversi viaggi in Francia, ha introdotto diverse pratiche nella regione e ha rivoluzionato la vinificazione del Nebbiolo. Dal 1970 Angelo Gaja collabora con il famoso enologo Guido Rivella. È anche la prima casa ad utilizzare botti nuove di rovere francese che hanno migliorato la qualità del vino ammorbidendo i tannini molto duri del Nebbiolo per esaltarne tutta la sua finezza. Fu anche il primo vignaiolo a piantare Cabernet Sauvignon, Chardonnay e Sauvignon Blanc al posto del Nebbiolo, a danno del padre. Quest'ultimo, inoltre, alla vista di queste importazioni di vitigni avrebbe detto in vigna "Damagi" che significa "che peccato" e avrebbe dato il nome al Cabernet piantato da Angelo Gaja, riconosciuto oggi come uno dei miglior Cabernet del mondo.
Molto controverso, Angelo Gaja è sempre stato in anticipo sui tempi e vede le cose in modo diverso rispetto agli altri. Ha fortemente contribuito allo sviluppo dei vini piemontesi e più in particolare dei vini di Barbaresco e Barolo che ha inserito tra i migliori vini italiani nel mondo.